ANP PUGLIA su rientro in presenza a scuola

TAVOLO DI CONFRONTO SULLE SCUOLE CON IL PRESIDENTE EMILIANO FORSE SLITTA A DOPO IL 15 GENNAIO IL RIENTRO IN PRESENZA
A termine di un lungo e vivace incontro tra il Presidente Emiliano, i suoi assessori Leo, Lopalco e Maurodinoia, con il Direttore dell’USR e le organizzazioni sindacali della scuola pugliese, prende
corpo l’ipotesi di un “rientro” il 7 gennaio con le stesse modalità in vigore prima delle vacanze, ossia con il 100% degli studenti delle scuole superiori in didattica a distanza, che
verrebbe esteso fino almeno al 15 di gennaio, se non oltre.
Questa configurazione, proposta in prima istanza da noi e dalle altre organizzazioni sindacali, accolta al termine della riunione dal Presidente della Giunta Regionale, che si è riservato di
approfondirla con i suoi consulenti giuridici, qualora venisse confermata dal testo dell’ordinanza che sta per essere varata permetterebbe di conseguire, da un lato, l’obiettivo di
prendere qualche giorno di tempo per verificare l’effettivo andamento dei dati pandemici prima di un rientro più o meno massiccio degli studenti nelle scuole. Dall’altro, di evitare – almeno nella
fase immediatamente successiva alle vacanze – l’applicazione delle disposizioni prefettizie sullo “scaglionamento” degli ingressi degli studenti su due turni, disposizioni che potrebbero,
pertanto, essere modificate e, comunque, non applicate nel suddetto periodo.
Nel corso dell’incontro abbiamo avanzato anche un’altra proposta per la fase successiva: quella di far rientrare in presenza il 50% degli studenti su un unico turno di ingresso; spostato
magari, ove necessario, alle ore 9.00. Questa ipotesi, che ci sembra più adeguata per la particolare conformazione del territorio pugliese in relazione anche alle difficoltà del sistema del trasporto
pubblico locale nella nostra regione, permetterebbe alle scuole di non sconvolgere il proprio assetto organizzativo, faticosamente raggiunto con il duro lavoro dei mesi scorsi e, nel contempo,
di non contribuire troppo all’affollamento di studenti e altri pendolari sui mezzi di trasporto.
Tuttavia, il Presidente Emiliano ha osservato che una tale disposizione non rientrerebbe tra quelle adottabili pleno jure dalla Regione, in quanto la percentuale di studenti in presenza ed il loro
scaglionamento su due turni di entrata è fissato dal DPCM vigente (quello del 3 dicembre scorso), che demanda ai prefetti la concreta attuazione di tale misura.
L’attenzione del tavolo si è quindi spostata sulla previsione, che è stato annunciato sarà contenuta nell’ordinanza (come nelle precedenti emanate a novembre e dicembre), della scelta da parte
delle famiglie se fruire della didattica a distanza o della frequenza a scuola in presenza.
Abbiamo ribadito la nostra contrarietà rispetto a tale previsione, che continuiamo a giudicare pericolosa perché rovescia la logica che sta dietro a tutti i provvedimenti posti garanzia della
sicurezza delle persone, che leggi e norme prescrivono e non lasciano all’arbitrio dei singoli:
infatti, se da parte di chi governa si ritiene che andando a scuola si corra il rischio di contagiare o essere contagiati, allora consentire alle famiglie la facoltà di scelta se mandare i figli a scuola in
presenza o meno significa scaricare proprio su chi si vorrebbe proteggere dal contagio (ossia, le famiglie stesse) la responsabilità di decidere se proteggersi o rischiare. Per non parlare del servizio
scolastico, che non è un servizio a domanda individuale e rispetto al quale va, invece, preservata l’autonomia delle Istituzioni scolastiche nella determinazione dell’offerta formativa
e delle sue modalità di erogazione.
Su questo argomento, il Presidente Emiliano, al termine della riunione, ha tuttavia manifestato l’intenzione di verificare la possibilità di introdurre alcuni importanti correttivi rispetto
impostazione dell’ordinanza da emanare, che saranno però possibili solo dopo un approfondimento circa la loro fattibilità e sostenibilità sul piano giuridico.
Essi sarebbero:
1. la limitazione della richiesta dei genitori circa la didattica a distanza ad una sola espressione di volontà, nell’ambito di vigenza dell’ordinanza; ossia, non sarebbero possibili
variazioni o ripensamenti, dopo aver effettuato la scelta;
2. una sostanziale inversione della logica dell’ordinanza stessa, che prevederebbe per tutti gli studenti la modalità a distanza, salvo a tenere in presenza le attività di laboratorio, i disabili
e gli studenti con bisogni educativi speciali; a questi ultimi si potrebbero aggiungere, su richiesta motivata delle famiglie, da valutarsi da parte del dirigente scolastico, eventuali casi
di alunni che risulterebbero svantaggiati dal seguire le lezioni in modalità a distanza.
Questi elementi, se saranno effettivamente accolti nel testo dell’ordinanza, produrranno una sostanziale semplificazione organizzativa per le scuole in quanto, da un lato, sarebbe fissato il
contingente di alunni da gestire in presenza; dall’altro si renderebbe inutile la doppia turnazione in ingresso, essendo molto ridotto il numero di alunni che frequenterebbero in
presenza utilizzando il servizio di trasporto pubblico locale, dalle cui rigidità i tavoli prefettizi (non tutti, per la verità, fanno eccezione le provincie di Foggia e BAT) hanno “distillato” la necessità
dei doppi turni di ingresso e uscita da scuola.
Sarebbe così scongiurata, almeno per il momento, l’estensione del tempo scuola degli studenti al pomeriggio, con l’eliminazione dei conseguenti disagi derivanti sia dalla mancanza di servizi di refezione negli istituti superiori, sia dalla compressione (fino quasi all’annullamento) dei tempi riservati allo studio casalingo.
Al momento non è ancora noto il testo dell’ordinanza regionale, per cui ci riserviamo il giudizio circa la sua accettabilità, condizionata, da verifiche e valutazioni di competenza regionale
sulle quali non possiamo influire più di quanto già fatto. Rimandiamo perciò ogni commento definitivo alla valutazione del testo ufficiale dell’ordinanza.
In tutto ciò, non va dimenticato che – purtroppo – i dati circa il contagio e la pandemia potrebbero spingere il Governo (che forse si riunirà il dopodomani) ad assumere provvedimenti più restrittivi
che sovrascriverebbero in gran parte, se non del tutto, le considerazioni, le proposte e le disposizioni del quadro istituzionale e operativo sopra descritto.
Vedremo…

Roberto Romito – Presidente Regionale ANP Puglia
Bari, 3 gennaio 2021
Roberto Romito