Il Rondò Veneziano dell’orchestra Tebaide d’Italia tra tradizione e racconto

Giovedì 9 febbraio al teatro Orfeo di Taranto l’orchestra Tebaide d’Italia, guidata dal direttore d’orchestra Cosimo Maraglino, proporrà lo spettacolo musicale “Rondò Veneziano”, basato sull’album omonimo edito nel 1980.

Nel corso del concerto, che avrà inizio alle 21, saranno eseguiti i brani più celebri del noto progetto musicale, scritti da Reverberi e Giordano, conosciuti in tutto il mondo come “La serenissima”, “Canal grande”, “Laguna incantata” e “Odissea Veneziana”. Sarà uno spettacolo che coniuga l’amore per la musica classica, il ballo e il teatro rivisitando le dolci melodie in chiave moderna e contemporanea proprie del repertorio. Come in un recital la musica sarà alternata al racconto, scritto da Raffaella Balestra, una storia che unisce e fonde la tradizione, le feste danzanti tenute durante il periodo di Carnevale, con la musica.

In un atto unico – ha spiegato la Presidente dell’Associazione, Raffaella Balestra – verranno proposti brani, riarrangiati dal maestro Cosimo Maraglino. Alcuni dei quali sono da sottofondo alla narrazione del racconto che fa da cornice alla musica e altri brani più intensi saranno supportati da suggestive coreografie”.

Molti sono i protagonisti che si esibiranno durante questo concerto-evento. Presente insieme all’orchestra, che vestirà abiti veneziani realizzati dalla sarta e costumista Lucia Tarasco, ci saranno il soprano Angelica Disanto e il mezzo soprano Lucia Mastromarino e Gianvito Carriero oboe solista. Inoltre lo spettacolo sarà impreziosito da partiti recitate a cura dell’attrice Gisella Carone e dalle coreografie del corpo di ballo Accademia di danza “Il balletto jonico”, con la partecipazione dei ballerini con la collaborazione della ballerina e coreografa Melania Gamarro, il ballerino Jacopo Ranaldo e la ballerina Francesca Sibilio.

“Attraverso la stesura del racconto, ho cercato di contestualizzare il repertorio e le nostre tradizioni. Ho voluto al contempo raccontare anche la storia di un amore struggente”.