Tecnologia “eHighway”, un nuovo modello per la progettazione della rete stradale per i FiloTIR

Passi avanti verso l’indipendenza dai combustibili fossili saranno consentiti dalla eHighway system. La nuova tecnologia dei trasporti, che trova similitudini in un mix, filobus-treno, è in corso di  sperimentazione consolidata in Svezia, Germania, California. In Italia è prevista la sperimentazione su un tratto dell’autostrada A35, Milano-Brescia. L’eHighway system, dedicato al sistema dei trasporti merci su gomma, alimenta i FiloTIR, veicoli pesanti ibridi, dotati di due motori: diesel ed elettrico. Lo fa attraverso una linea elettrica fissa collegata al mezzo mediante un pantografo posizionato sulla parte superiore del mezzo. Sicché, il mezzo può trovare energia per la propria autonomia dalla linea fissa, dalle batterie in dotazione, dal motore endotermico. Ciò, secondo gli esperti, consente l’abbattimento dei consumi energetici del 50% e quello delle emissioni fossili, su scala locale, fino all’80-90%. Nella sperimentazione sono impegnati colossi come Siemens Mobility, Scania, Volvo. In Italia la eHighway system sarà sperimentata su un tratto dell’autostrada A35, Milano-Brescia.

Il Poliba. Questo tema di ricerca è sviluppato anche nel Politecnico di Bari. Una giovane ricercatrice del Poliba, Aleksandra Colovic ha dedicato al settore dei trasporti e della tecnologia eHighway la propria tesi di dottorato dal titolo,“Una tecnologia innovativa per il miglioramento dell’impatto ambientale per il trasporto merci”. Tale studio è risultato vincitore della 17 edizione del premio Europeo “Friedrich List” 2022 destinato a giovani ricercatori Europei in Scienze dei Trasporti per la migliore tesi di dottorato.

La ricerca. Nella tesi di dottorato la ricercatrice, Aleksandra Colovic ha sviluppato un nuovo modello multi-obiettivo di progettazione della elettrificazione nell’ambito della nuova tecnologia di eHighway system proposto dalla Siemens per la ricarica/alimentazione di veicoli pesanti elettrici tramite catenaria. Lo studio indaga sulle opportunità di adottare le eHighways individuando i tronchi della rete stradale dove realizzare l’infrastruttura in funzione della domanda e tenendo conto dei benefici ambientali e considerando limitate risorse di budget. Inoltre, i modelli potrebbero essere considerati uno strumento utile per i decisori nella progettazione delle reti eHighway ma anche per l’elettrificazione di linee ferroviarie.

Il riconoscimento. Il premio sarà conferito alla giovane ricercatrice dall’European Platform of Transport Sciences Foundation e.V. e Young Forum of European Transport Sciences. La cerimonia di premiazione si terrà il 9 giugno prossimo a Györ (Ungheria) in occasione del 20th European Transport Congress.

Chi è la ricercatrice premiata. Aleksandra Colovic, 29 anni, nata ad Aranđelovac, proviene dalla Serbia. Ha conseguito la laurea triennale nel 2015, e la laurea magistrale nel 2016, presso di facoltà di Ingegneria del Traffico e dei Trasporti dell’Università di Belgrado. Nel 2017, ha partecipato al programma Erasmus+KA1 mobilità presso Politecnico di Bari. A seguito della positiva esperienza ha partecipato al bando per il corso di dottorato di ricerca in SSD ICAR/05, ciclo 33, presso il Politecnico di Bari, dove è risultata prima nella graduatoria dei vincitori con borsa. Ha conseguito il Dottorato di ricerca in Rischio e Sviluppo Ambientale, Territoriale ed Edilizio del DICATECh nel 2021. E’ attualmente assegnista di ricerca nel settore dei Trasporti presso il Politecnico di Bari (Dipartimento DICATECh), nell’ambito del progetto di ricerca Europeo H2020 Syn+Air “Synergies between transport modes and Air transportation”. Le sue attività di ricerca sono rivolte ai metodi all’ottimizzazione nell’ambito della logistica e della mobilità sostenibile.

La nota. “Questo premio – sostiene il vice coordinatore del dottorato di ricerca in “Rischio e Sviluppo Ambientale, Territoriale ed Edilizio” del Poliba, prof, Michele Ottomanelli – è un significativo riconoscimento sia alla qualità delle attività di ricerca dei giovani ricercatori, sia del corso di dottorato. Ciò lascia ben sperare per il futuro della ricerca del Politecnico di Bari in questo sempre più strategico settore dedicato ai trasporti, all’ambiente, al territorio”.