Il cantautore Aldo Losito di Mottola ritorna dal 15 novembre con il singolo “L’urlo”

Aldo Losito per il suo ritorno lancia “L’urlo”, singolo che anticipa l’uscita di un nuovo album che sarà pubblicato prossimamente con canzoni inedite su cd, doppio vinile e in tutti i digital store del mondo.

Il videoclip del primo singolo “L’urlo” sarà on line dal prossimo 15 novembre, creato e diretto dal regista Fabio Caricato in stile surrealistico, con le animazioni di Pasquale D’Amico per Mr. Klesha Animation e le illustrazioni grafiche di Marco Sada.

La produzione di “L’urlo” è dello stesso Aldo Losito e del David Gilmour d’Italia, Angelo Guagnano, col maestro Sante Putignano, (storico riferimento umano ed artistico del cantautore), daranno vita e colori anche a tutte le canzoni del disco, con l’apporto del tecnico audio e mix Pasquale Aloia; il brano è stato masterizzato in America a Nashville da Steve Corrau per Sage audio.

Spiaggia “libera”, momento di “pace”, l’artista cerca a cuor leggero la sua ispirazione, passo dopo passo sulla sabbia; solo chi cerca genuinamente, con disinteresse, viene raggiunto da messaggi oltre il tempo e lì ad attenderlo, sul suo cammino in riva al mare, un vecchio libro giace in una sacca insabbiata.

L’ artista raccoglie il libro con cura e si trova tra le mani la preziosa pubblicazione di un antico diario segreto, scritto in epoca coloniale con testimonianze riguardanti razzie e brutali violenze consumate ad opera di malvagi malfattori.

La mente del protagonista viene risucchiata istantaneamente nel XVIII secolo: l’Impero Coloniale imperversava indisturbato.

Anime torturate del passato, che affiorano spiritualmente nel suo presente per ispirargli l’urlo che condanna «…il grasso delle panze che ha coperto le coscienze…».

La giostra delle sventure umane si manifesta su due piani temporali: il vergognoso dramma dei deportati razziali di epoca coloniale s’intreccia col cocente fenomeno dei traffici contemporanei.

Al centro l’artista che fraternizza con lo spirito guida: prima bambino di una tribù razziata e brutalizzata, successivamente adulto di una società dell’inganno, «…hai paura di dormire, temi che sia solo un sogno…», gli rivolge la mano testimoniale.

E così per contrapposizione, proprio durante i suoi passi sulla spiaggia “libera”, nel suo momento di “pace”, viene ispirato nell’atto di immedesimarsi, lanciando l’accorata scomunica ai potenti di ogni tempo, colpevoli della morte dei fratelli «…dentro un mare ingiusto e siate maledetti tutti…».

Link del videoclip:

https://drive.google.com/file/d/12ReO7HsTgBUZ9nY5WjxEU0zzCjIkXOe0/view?usp=drivesdk