Osservazioni indicate dalla DC al redigendo PUG del Comune di Massafra

Le osservazioni e le proposte di modifiche proposti sono: Variazione della limitazione dei confini del Centro Storico riportato nel PdF (Area A.T.2), l’individuazione della definizione di proposte di perimetrazione con il suo ampliamento verso viale Marconi rappresenta una notevole ed inutile penalizzazione verso quelle aree che non possono essere individuate come Centro Storico sia perché costruite in epoche posteriori al 1945 e sia per la tipologia delle costruzioni. Inoltre, nel corso degli anni che vanno dal 1960 al tutt’oggi, l’area che va da via Gentile fino a via Zambelli è stata interessata da costruzioni, sopraelevazioni e ristrutturazioni che semmai precedentemente potevano avere una qualche minima classificazione storica, oggi hanno perso questa minima caratteristica. Pertanto, si propone non già l’estensione della perimetrazione del Centro Storico verso viale Marconi, ma un suo arretramento verso via Gentile per dare una uniformità costruttiva e tipologica all’area. Semmai si può prevedere per l’isola che va da via Gentile a via Zambelli (piazza Corsica) una tipologia di ristrutturazione che imiti quanto più possibile le caratteristiche di case o palazzi già presenti nel Centro Storico.

Per quanto attiene una modifica delle aree ad alta, media e bassa pericolosità del PAI ai fini dell’aggiornamento del PAI, per la contestuale predisposizione del Piano Urbanistico Generale (PUG) nelle zone a sud della SS n.7 Appia e della ferrovia Bari-TA (es.: Foglio 56);

L’Assetto Idraulico a cui si riferisce da studi effettuati, all’attualità, risultano superati sia dal punto di vista del modello geometrico ed idraulico e sia per la disomogeneità territoriale, pertanto la modellazione all’aggiornamento degli elementi del sistema idrogeomorfologico e del quadro delle pericolosità idrauliche e geomorfologiche, per la definizione dci quadri conoscitivi di riferimento e delle invarianti strutturali, ai fini dell’adeguamento dello strumento urbanistico vigente al PAI e al PPTR. Pertanto, in seguito alle valutazioni di una serie di aspetti quali gli studi storici sulle alluvioni, gli studi idraulici ed idrologici, gli aspetti geologici, geomorfologici, le aree perimetrate relative a diversa pericolosità idraulica e a diverso rischio idraulico, ai fini della pianificazione urbanistica, le perimetrazioni del PAI rappresentano un vincolo che condiziona fortemente le possibilità trasformative del territorio e che condiziona in maniera negativa e penalizzativa, aree che non sono interessate dall’alta pericolosità idrogeologiche con eventi alluvionali delle aree più frequentemente esposte all’allagamento .

Nel territorio di Massafra, soprattutto nella porzione meridionale del territorio nelle zone a sud della SS n.7 Appia e della ferrovia Bari-TA (es.: Foglio 56) le aree ad alta probabilità di inondazione (A.P.) sono riferite al canale di scolo di acque piovane, le aree a moderata probabilità di inondazione (M.P.) sono quelle ad immediato ridosso del margine del canale esistente, le aree a bassa probabilità di inondazione (B.P.) sono definite per una fascia di circa 15 mt. Pertanto le probabilità di inondazione indicate soggette ad essere allagate in seguito a un evento di piena sono da ritenersi sufficienti per assorbire le eventuali piene ed allagamenti previste per i canali di scolo delle acque provenienti dal territorio a nord dell’abitato di Massafra.

Ogni ulteriori aggiunte di vincoli (paesaggistiche-idrogeologiche e quant’altro) e da ritenersi inutili e fortemente penalizzanti per aree già classificate “zone terziarie” e quindi al servizio di strutture di servizio al territorio.

Tali sovrapposizioni di vincoli che rendono inutilizzabili ed inedificabili aree che precedentemente erano utilizzabili ed edificabili producono una pesante ed inutile penalizzazione erariale.

Pertanto, si propone di abolire la fascia di 150 metri a partire dalla linea di compluvio identificata nel reticolo idrografico della carta Idrogeomorfologica regionale per dette aree al fine della loro valorizzazione al servizio delle attività economiche.