MICS, per un nuovo Made in Italy, più Circolare, più Sostenibile

MICS, quattro lettere per indicare il futuro del Made in Italy: più Circolare, più Sostenibile, partendo dai settori che maggiormente lo rappresentano: Abbigliamento, Arredamento, Automazione e Meccanica.

Finanziato dal MUR con 125 milioni (114 pubblici + 11 privati) grazie ai fondi del PNRR (Missione 4, Istruzione e Ricerca), il progetto destinerà il 40% del finanziamento pubblico al Mezzogiorno (45,6 milioni). Dal 2023 MICS ha messo insieme, nella forma del Partenariato esteso pubblico-privato, i migliori centri di ricerca e i principali leader industriali italiani (12 pubblici; 13 privati), per sviluppare progetti di ricerca di base e innovazione tecnologica di prodotti e servizi: dalla progettazione alla produzione. I 72 progetti finora attivati hanno messo in moto un esercito di 350 unità tra ricercatori e professori, con altri 100 in arrivo, per approdare infine a 600 studiosi a regime nel 2025.

MICS è sostenuto da 8 aree tematiche di ricerca (spoke): Spoke 1 (Responsabile, Università di Bologna). Tema, “Design digitale avanzato: tecnologie, processi e strumenti”. Spoke 2 (Università di Firenze).Strategie di eco-design: dai materiali ai sistemi prodotto servizio”. Spoke 3 (Consiglio Nazionale delle Ricerche, CNR). “Prodotti e materiali green e sostenibili da fonti non critiche e secondarie”. Spoke 4 (Università degli Studi di Napoli Federico II). “Materiali intelligenti e sostenibili per prodotti e processi industriali circolari e aumentati”. Spoke 5 (Politecnico di Milano). “Fabbriche e processi a ciclo chiuso, sostenibili e inclusivi”. Spoke 6 (Politecnico di Torino). “La manifattura additiva come fattore dirompente della Twin Transition”. Spoke 7 (Politecnico di Bari). “Modelli di business innovativi e orientati al consumatore per catene di approvvigionamento resilienti e circolari”. Spoke 8 (Università degli Studi di Padova). “Progettazione e gestione della fabbrica orientata al digitale attraverso l’Intelligenza Artificiale e gli approcci basati sull’analisi dati”.

I recenti dati ISTAT 2024 intanto, indicano che i settori dell’abbigliamento, arredamento, automazione-meccanica e relativo indotto, determinano oltre il 50% del Prodotto Nazionale Interno Lordo (PIL).

 “Occorre sviluppare un nuovo concetto di Made in Italy attraverso la ricerca di nuove fonti di vantaggio competitivo coerenti con un modello economico sostenibile, oggi ormai imprescindibile – afferma la prof.ssa Ilaria Giannoccaro, responsabile scientifico MICS, per parte Poliba, referente Spoke 7, componente del Comitato Tecnico Scientifico. Il Made in Italy deve reinterpretare i suoi valori tradizionali di stile, qualità, tradizione e cultura in ottica innovativa, attraverso l’introduzione dei principi di economia circolare. Tale paradigma punta a mantenere il valore dei prodotti, dei materiali e, in generale, delle risorse quanto più a lungo possibile, creando cicli chiusi di recupero, riciclo, riparazione e rigenerazione e riducendo al minimo la produzione di rifiuti. Ciò richiede di progettare strategie di eco-design nuove, di sviluppare materiali e prodotti sostenibili e circolari, di ripensare e trasformare le fabbriche e le catene del valore in ottica chiusa e rigenerativa. Imprescindibile è a tal fine un approccio multidisciplinare che coinvolga il mondo della ricerca e dell’industria e l’adozione delle tecnologie digitali come fattore abilitante. Questo è il progetto MICS. L’ambizione dello Spoke 7, di cui sono responsabile, è definire un nuovo paradigma competitivo per le imprese del Made in Italy basato su sostenibilità, circolarità, resilienza e trasformabilità, concettualizzando, progettando e sperimentando nuovi modelli di business riparativi e rigenerativi, catene di fornitura resilienti e circolari e strategie di marketing innovative basate sulle tecnologie digitali”.

Lo Spoke 7 coinvolge oltre al Politecnico di Bari, i Politecnici di Milano e Torino, le Università di Brescia, Firenze, Napoli Federico II, Palermo, Roma La Sapienza, il CNR e tre partener industriali Natuzzi, Cavanna, Aeffe.

Il Politecnico di Bari partecipa al progetto con oltre 30 docenti e ricercatori. Assunti per il progetto 6 giovani ricercatori e 10 tra dottorandi e assegnisti di ricerca. Inoltre, il Poliba è affiliato agli Spoke 2, 5 e 6 che riguardano i temi del design, del recupero e riuso dei materiali lapidei, della fabbrica sostenibile e circolare nello spazio, dello sviluppo di tecniche additive per la riparazione, rigenerazione e estensione del ciclo di vita dei macchinari e del potenziale progettuale costruttivo delle tecnologie di produzione additiva e materiali viscosi. I responsabili sono i proff. Michele Fiorentino (Spoke 2), Salvatore Di Giesi (Spoke 5) e Luigi Galantucci (Spoke 6).

 Chi partecipa a MICS

12 partner pubblici: Consiglio Nazionale delle Ricerche, Politecnico di Bari, Politecnico di Milano, Politecnico di Torino, Università degli Studi di Bergamo, Università degli Studi di Bologna, Università degli Studi di Brescia, Università degli studi di Federico II di Napoli, Università degli Studi di Firenze, Università degli Studi di Padova, Università degli Studi di Palermo e Università di Roma “La Sapienza”.

13 partner industriali: Aeffe, Brembo, Camozzi Group, Cavanna, Italtel, Itema, Leonardo, Natuzzi, Prima Additive, SACMI, SCM Group, Stazione Sperimentale dell’Industria delle Pelli e delle Materie Concianti, Thales Alenia Space.